Masseria La Scalella
A due passi dal mare del Salento
La Masseria si trova a pochi kilometri dall'area della Salina dei Monaci facente parte della Riserva Naturale del Litorale Tarantino Orientale. L’area è circondata da dune sabbiose e rada macchia mediterranea. L’acqua salmastra e le particolari condizioni dell’area l’hanno resa un habitat ideale per alcuni uccelli e specie vegetali. Nel periodo delle migrazioni la natura si anima particolarmente qui e gli spettacoli che si possono apprezzare nell’area sono a dir poco suggestivi, un posto ideale per gli amanti di birdwatching.
Masseria La Scalella è stata completamente ristrutturata per poter essere vissuta tutto l'anno in pieno confort, ma ha mantenuto le caratteristiche e i materiali di costruzione tipici di un tempo, per offrire ai propri ospiti una dimensione di vacanza autentica e tipicamente rurale, a diretto contatto con la natura incontaminata della macchia mediterranea del Salento. Nella masseria ci sono sei "case" interamente ristrutturate rispettando la natura originaria per ospitarvi in una dimensione autentica e di charme. Le case sono dotate di servizi, di spazi esterni ed accessibili in modo indipendente, hanno volte in tufo, i pavimenti in pietra originale dell'epoca e muri spessi fino a un metro, caratteristiche tipiche delle masserie salentine.
La masseria ha alle sue spalle una storia lunga che ha inizio addirittura nel 1172, ben 8 secoli fa.
In un privilegio del 1172 del re normanno Guglielmo il Buono questa contrada viene citata come facente parte della grancia di San Pietro in Bevagna (delimitata da un muraglione).
L’ingresso alla masseria avviene tramite una porta ad arco che permette l’accesso ad un corridoio centrale in cui ai lati si dispongono locali destinati ad ospitare gli animali. Il complesso masserizio è composto da un corpo di fabbrica imponente e una torre da difesa che è la parte primaria della masseria. Essa ha l’accesso alto, che si raggiunge tramite una scalinata a doppia rampa in pietra dura. Alla torre, nel tempo, sia ad est che ad ovest sono stati accorpati dei fabbricati, che insieme ad essa compongono il complesso masserizio. Il fabbricato della masseria era diviso in modo tale da ospitare al 1° piano i signori del luogo e al pianterreno i pastori e gli animali; vi sono poi vani per la lavorazione del latte. Nei terreni di pertinenza di questa masseria vi sono due cisternoni. Uno a pochi metri dalla masseria, l’altro un po’ distante nella macchia, ancora molto diffusa in questa contrada: entrambi sono forniti di abbeveratoio per gli animali.
Il principe Imperiali di Francavilla comprò nel XVII secolo una difesa appartenente alla famiglia De Donno. Tale difesa fu accorpata alla Masseria la Scalella acquistata dagli Imperiali nel XVIII secolo. In quel periodo la masseria possedeva un notevole numero di animali da tiro e da allevamento, circa 100 tomoli coltivabili e 200 tomoli a macchia, sicuramente utilizzati a pascolo. Nel 1804 Masseria la Scalella possedeva 360 tomoli, tutti macchiosi. Giovanni Schiavoni nel 1827 divenne proprietario di detta masseria. Suo nipote, nel decennio 1840-50, portò a termine la ristrutturazione di vecchi locali nella masseria accorpando nuovi fabbricati e formando Masseria la Scalella come oggi noi la vediamo. Il perimetro dei terreni che nel XIX secolo erano di pertinenza di Masseria la Scalella si può ancora verificare sul terreno seguendo un muro a secco costeggiato da colonne in muratura. Oltre alle colonne, lungo il percorso di tale muro, si possono vedere delle “finete” in pietra locale, quasi tutte alte un metro circa dal livello di calpestio, con segni sulla testata. Tale muro parte da contrada Urmo e costeggia contrada Trecento Tomoli, Masseria la Scalella e il bosco di Rosamarina, per finire sulla provinciale “Tarantina”.